chat Concorso di colpa minorile

crash

CRASH!

Bicchiere rotto, all’altro capo della stanza. Gli occhi di due bambini, uno di tre ed una di un anno, mi fissano sgomenti dai rispettivi seggioloni, e non so se per lo spavento del rumore di un bicchiere rotto, forse inedito, o in previsione di una mia reazione.

Ester ha un anno, non usa bicchieri di vetro. E’ quindi certamente colpa di suo fratello. Ma ora che ci penso nemmeno lui usa più bicchieri di vetro: ne ha giusto rotti un paio nel giro di un mese, ed uno dei due era di un’osteria di Mantova in cui sarei tornato volentieri.

Diego! Hai rotto un bicchiere!? Di nuovo!?

Non l’ho rotto io, è stata Ester.

Come è stata Ester?

Voce fuori campo della mamma, dall’altra stanza:

Il bicchiere glielo ha dato Diego.

Ah.

Vorrei spiegare ad Ester di stare più attenta con i bicchieri, ma non trovo le parole adatte nel suo vocabolario.

Allora provo a strutturare una frase per spiegare ad un bambino di tre anni che lui diventa indirettamente colpevole della rottura di un bicchiere dal momento che è lui stesso che lo ha messo in mano a sua sorella di un anno. Dopo tre mezze frasi interrotte a metà, mi arrendo e vado a prendere scopa e paletta.

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