chat Prime impressioni da padre di due bambini

fiocchiDopo una settimana che le nostre donne sono arrivate a casa, possiamo scrivere le prime impressioni.

Chiaramente trovarsi in casa una bimba nata dieci giorni fa ti fa ritornare indietro di due anni, in quel limbo di tenerezza, piccole preoccupazioni e visite domestiche da parte di amici e parenti. Niente più racconti epici su corse folli in bicicletta, pitture murali e salti acrobatici sul letto, ma tante domande carine per sapere se mangia, se dorme, se sta bene.

La bambina sta benissimo. Passa il tempo a dormire beatamente e a mangiare con grande piacere. Basta una visita anche breve a casa nostra per essere quasi certi di assistere ad entrambe le cose. In più di notte dorme di gusto, al punto che è sua madre che deve preoccuparsi di svegliarla per darle da mangiare. La cosa ha per me un qualcosa di meraviglioso perché so quanto la mia amata ama dormire e odia svegliarsi nel cuore della notte. Deve essere la prova che le bambine fanno un po’ perdere la testa, prima alle mamme che ai papà.

Il fratello pure è entusiasta. Noi l’abbiamo coinvolto da mesi preparandolo all’evento, e questo l’ha interessato al punto che la notte vuole essere presente al pasto notturno della sorella. La madre, appreso questo, cerca di non svegliarlo e di spostarsi in sala con la bambina, ma il piccolo si sveglia lo stesso da solo alle tre di notte ed inizia a cercarle da una stanza all’altra. Capita quindi che ad esclusione di me, che me sto fermo nel letto dormendo o facendo finta, tutti gli altri membri della famiglia passino un po’ di tempo a spostarsi da una stanza all’altra per cercarsi o evitarsi, in una specie di nascondino per nottambuli con i due gatti come osservatori esterni. La mattina capisco chi ha vinto in base a chi mi ritrovo nel letto.

Quando eravamo in attesa del primo figlio, tutti quelli che ne avevano uno potevano permettersi di dire frasi del tipo:

Ah, vedrete adesso!

E’ vero: un figlio cambia drasticamente l’equilibrio familiare. Nel nostro caso in meglio, quindi non me la sento di lamentarmi. Mi viene più da chiedermi come riempissi le ventiquattr’ore della giornata prima del suo arrivo. Da allora guardo con sospetto le persone senza figli che dichiarano di non avere mai tempo di fare niente. Soprattutto se queste dichiarazioni avvengono in un bar in centro durante un aperitivo lungo un paio d’ore.

Quando poi si decide si raddoppiare, allora le stesse persone che ci hanno preceduto vengono a dire:

Ah, adesso sì che le cose cambieranno!

Beh, per adesso siamo stati fortunati e le cose vanno meravigliosamente, pure meglio di quando era nato il fratello. Era un bravo neonato, ma siccome era nato prematuro di un mese scarso, era leggermente sottopeso e faceva fatica a mangiare; questo lo gettava un po’ nello sconforto, e scaricava la sua frustrazione urlando come un matto ogni volta che la poppata non partiva bene al primo colpo. Adesso se la bimba piange è più facile che sia perché vorrebbe dormire ancora un po’. A parte quindi il fratello che viene a tirare calci nel lettone in cerca di compagnia, direi che almeno il sonno è assicurato per i mesi a venire: un problema di meno.

Conclusione: siamo stati fortunati la prima volta, lo siamo stati ancora di più la seconda. Un mio collega mi dice della sua vicina di casa che dopo due maschi meravigliosi si è ritrovata in casa una belva urlante di sesso femminile. Chissà come sarà per noi, se mai decideremo di sfidare la sorte una terza volta. Per adesso mi posso godere tutti e due i miei bambini con la calma e la serenità del giovane padre orgoglioso e riposato.

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