chat Cosa si può fare con un bimbo di due anni e la sorella appena nata

Dieghester

Una volta  assodato che la bimba è del tipo che mangia, dorme e non si lamenta senza motivo, abbiamo deciso che era ora di fare il test della passeggiatina. La meta scelta è stata il lago d’Iseo, a grande richiesta del primogenito che da giorni ce lo chiedeva. Forse pensa che la nostra assenza prolungata abbia portato alla fame la popolazione di anatre e cigni, chissà. Prendiamo la nostra scorta di cracker scaduti e ci prepariamo a partire.

Siamo ripiombati nell’antico incubo delle attrezzature da portarci dietro. Il dilemma principale è stato: carrozzina per lei e lui a piedi/in braccio, o passeggino per lui e lei imbracata/in braccio? Abbiamo deciso per la seconda soluzione, non fosse altro per la differenza di peso di nove chili, a cui va aggiunta la considerazione che la piccola in braccio sta ferma e se non dorme al massimo muove gli occhi o un braccio, mentre il fratello si dimena come un salmone.

La gita è andata bene: tutti i volatili del lago compreso un piccolo stormo di passeri si erano dati appuntamento vicino ad un ponte pedonale, e sono certo che ognuno degli uccelli presenti ha avuto la sua briciola di pane. Diego stesso ha deciso, tra un lancio e l’altro, di fare lui stesso il test del professor Stalla sui cracker scaduti, non ho capito se per fame o per empatia con la fauna locale. L’entusiasmo del lanciatore e dei pennuti era alle stelle.

Dopo un po’ però il gioco ha perso di interesse. Allora ci siamo incamminati per vie traverse e pedonali verso il nostro parco preferito. La bimba ha dormito tutto il tempo in braccio alla mamma, con una pausa per la poppata del tardo pomeriggio. I due uomini ne hanno approfittato per abbandonare le loro femmine ed andare alla ricerca di attività più virili nel parco giochi.

In conclusione ci siamo divertiti e non abbiamo avuto problemi. Alla fine siamo due adulti rilassati e sereni che devono gestire due bambini con esigenze differenti ma entrambi appagati della loro vita, non ci vedevo niente di drammatico. Comunque, dopo questo test importante mi sono messo a ragionare a cosa sia cambiato nel nostro equilibrio domestico con l’arrivo della seconda.

Ho deciso di fare una lista su quali cose si possono fare con un bambino di due anni, e su quali si possono fare con una bimba appena nata. Le nostre possibilità future saranno l’intersezione dei sue insiemi.

Cose che si possono fare con nostro figlio di due anni:

  1. Ovunque lo si porti deve piacere anche a lui, o non deve durare più di dieci minuti. Esempio: se si va al parco, ci si può stare anche per molte ore; ancora non conosco il suo limite di resistenza, ma ho l’impressione che non ci siamo mai nemmeno avvicinati. Se invece si va in posta a pagare un bollettino, un quarto d’ora è troppo, anche se ci portiamo dietro tutta la sua biblioteca e la sua sala giochi. Può essere quindi complicato di fare cose utili insieme a lui, e nel caso il programma va studiato con attenzione.
  2. Non si può andare al ristorante o in pizzeria, a meno che non sia uno di quei posti con un’area in cui i bambini possono correre come matti. In quel caso il bambino si divertirà moltissimo, ma non mangerà niente e dovrà farlo o prima o dopo. Se ci si riesce meglio prima, perché dopo sarà esausto e si addormenterà in auto già all’uscita dal parcheggio.
  3. Non si possono dire parolacce, perché le impara subito e poi le ripete con i nonni anche a distanza di settimane. Non si possono nemmeno fare in sua presenza quelle cose che sono ammesse nell’intimità ma non in pubblico. L’ultima raffinatezza del nostro bambino è stato quella di emettere in pubblico delle flatulenze più o meno rumorose e poi di prendersi il merito con la placida constatazione “ho fatto una scoreggia”.
  4. La sera non si possono guardare al computer film violenti o volgari se lui è ancora sveglio. Ma non tanto perché si impressiona o vede e impara cose sbagliate, è che se è sveglio il palinsesto lo decide lui, ed è tutto un Pimpa, ruspe e trattori.
  5. Ogni pasto deve incontrare il suo gusto, o prevederne una variante semplificata. Se per esempio si è in giro ad una fiera occorre evitare che veda o pensi che in un certo luogo si possano mangiare cose poco sane tipo patatine fritte o lecca-lecca, o pretenderà di pranzare solo queste cose evitando ogni altro cibo normalmente gradito.
  6. Bisogna stare attenti che non danneggi sua sorella con la sua amorevole esuberanza. Abbiamo già potuto constatare che il suo approccio va dai teneri bacini a quello più violento a base di botte e armi contundenti riservato solitamente ai due pazientissimi gatti.
  7. Non si può pretendere che stia in braccio con chiunque, e meno ancora si può pretendere che non si dimeni furiosamente se l’amorevole prozia di turno che vede una volta ogni sei mesi decide di strapparlo direttamente dalle braccia del padre per imporgli con la forza tutto l’affetto di questo mondo. La fase dell’indifferenza agli abbracci dura solo pochi mesi dopo la nascita, e dopo subentra l’istinto di sopravvivenza che lo porta a diffidare degli estranei, remoti parenti compresi.

Cose che si possono fare con nostra figlia di pochi giorni:

  1. Ha un’autonomia molto limitata, e non la si potrà lasciare dai nonni come minimo per i prossimi sei mesi. Significa che per quanto io possa insistere  a dicembre non potrò portare sua madre a vedere l’episodio VII di Guerre Stellari.
  2. Se si va in un luogo pubblico, bisogna prevedere di poter allattare la bimba senza scatenare orde di guardoni. Con la nostra esperienza i luoghi più soggetti a questo problema sono quelli frequentati soprattutto dagli uomini anziani. Quindi bisogna fare lo sforzo di evitare le bocciofile, i bar dello sport e i lavori pubblici.

Conclusione:

In conclusione è tutto come prima: ogni uscita in pubblico è modellata quasi esclusivamente sulle esigenze del primogenito. La differenza è più quella di non poter fare delle pause con uscite serali da giovane coppia senza figli per via delle costanti necessità della bambina. Il programma sarà quello di intrattenere il primogenito finché sua sorella non inizia ad avere un po’ di pretese anche lei, e allora vedremo. Se non mi ricordo male, abbiamo ancora almeno sei mesi di tempo.

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