chat La prima volta del papà con i due

big_pile-toys

Quando arriva un secondo bambino è chiaro che deve cambiare l’approccio alla gestione della prole. Si passa dal:

Lo tieni tu?

al:

Quale vuoi tenere?

Se la bambina dorme è più facile: c’è giusto quel poco di libertà domestica per distrarsi o fare qualcosa di utile. A volte però la mamma diventa richiestissima da tutti e due, e qualcuno va messo in attesa. Normalmente accade quando Diego deve addormentarsi: il papà che era accettabile fino a due settimane fa non va più bene perché è una seconda scelta rispetto ad una mamma costantemente impegnata nell’allattamento della sorella. Chi cede il passo in questi casi è Ester, perché bastano un po’ di coccole in braccio al papà a farle passare la fame per qualche minuto; suo fratello non lo si imbroglia così facilmente. Sistemato lui, arriva il turno della seconda. Praticamente uno ius medievale della primogenitura applicato a nanne e poppate.

Sabato abbiamo fatto il primo esperimento di uscita in solitaria della mamma per risolvere un’esigenza femminile primaria: la visita dal parrucchiere. Siccome la piccola è discreta e dormigliona verrebbe da pensare che la si può anche portare in un posto del genere, ma forse è meglio di no, visto che ci vengono usati più prodotti chimici che in una fabbrica di vernici. Abbiamo quindi colto l’occasione per un primo test di affidamento doppio ad un padre volenteroso e motivato.

Le condizioni migliori sono state ricreate riempiendo la bambina di latte fino all’orlo, per accontentare quella che fino ad oggi è la sua unica esigenza.

Normalmente il sabato mattina noi uomini di casa facciamo un giro in bicicletta, o in alternativa si sta a casa a giocare. Chiaramente questa volta si sta a casa.

Cosa è successo?

Diego era in gran forma, e voleva giocare con tutti i suoi giochi contemporaneamente. Non potendo fare questo, si è limitato a cercare di dedicare ad ognuno di loro anche solo pochi secondi, prima di passare al successivo. In poco tempo la casa è diventata un campo minato di oggetti appuntiti o rotolanti. I due gatti hanno partecipato a loro volta con un certo entusiasmo cercando di distribuire i giochi ancora meglio sul pavimento, mandandone una buona parte sotto mobili e divani.

Nonostante si conoscano solo da pochissimi giorni, i due fratelli sembrano aver già maturato una certa comunione di intenti. La piccola ha deciso per esempio che avrebbe approfittato di quella mattina in cui il suo amoroso papà era a casa per passarla tutta in braccio a lui, che è comunque ben felice di abbracciare per un tempo indefinito quel piccolo concentrato di tenerezza ancora straordinariamente placido e leggero. Dopo pochi minuti Ester dimostrava il suo apprezzamento chiudendo gli occhi e gorgogliando di piacere, ma se la si appoggiava nella sua culla questo idillio finiva subito in un crescendo di versi che allarmava i gatti ed il fratello. Va bene, in braccio sia.

Suo fratello dal canto suo si è impegnato a riscoprire quali delle attività che pratichiamo normalmente insieme possano richiedere al papà l’uso di entrambe le mani, o una certa motricità. Giochi come costruzioni, pennarelli e legnetti sono quindi scesi di interesse, a vantaggio di altri giochi come i salti sul letto con il papà, le corse matte per la casa o il recupero di oggetti finiti sotto al divano e di scatole pesanti di giochi sugli scaffali.

Da ultimo abbiamo scoperto un gioco nuovo, il più bello di tutti: si chiama giù le braghe. Per giocarsi è sufficiente indossare un paio di pantaloni appena appena larghi e cercare di farli scendere sulle caviglie più volte possibile con dei movimenti del bacino o accompagnandoli con le mani, e costringendo il proprio papà a posare Ester un po’ dove capitava per ritirarli su in una posizione decente. Diego si è divertito molto, io un po’ meno. Alla fine del gioco Diego ha vinto come premio un paio di pantaloni della tuta con l’elastico in vita.

Non è certo stata una mattinata drammatica, ma intensa sì. Ho guardato l’ora sul telefono un numero allarmante di volte, ma ho chiamato la mamma solo quando Ester ha iniziato a lamentarsi per avere il suo aperitivo delle undici. Quando la mamma è rientrata ha avuto qualche problema ad aprire la porta d’ingresso per via dei giochi sparsi sul pavimento, ma a parte questo ce la siamo cavata benissimo, ed eravamo tutti di buon umore. Un paio di amici sono venuti a trovarci poco prima del pranzo, e Diego ha pensato bene di emulare sua sorella addormentandosi esausto in braccio alla mamma. E’ la conferma che la mattina è andata bene e che si è divertito molto.

Lascia un commento